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 What in the world is beating U.S.?

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rutEgers
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MessaggioTitolo: What in the world is beating U.S.?   What in the world is beating U.S.? EmptyDom 24 Apr 2011, 08:23

Articolo di USA TODAY del 12 aprile di Mike Lopresti. Stanno a rosica...

What in the world is beating U.S.?

AUGUSTA, Ga. -- Granted, Congress is a little busy, trying to sort out its checkbook. A few billion dollars here, a few billion dollars there, and pretty soon you're talking about real money.

But a crisis is a crisis. In Washington, were they watching the Masters as Uncle Sam took another drubbing? You'd have found more American contenders at the hammer throw. This is just part of an alarming trend, and it has reached the point where it might be time to write our representatives and demand action.

To save time, here's a form letter ready for mailing. Just fill in the blanks.

Honorable (insert name),

I'm writing today to express concern about the growing number of sports in which our native sons and daughters are getting waxed. I call your attention to the past weekend at Augusta, where besides Tiger Woods and Bo Van Pelt, the next-highest American, I believe, was Ben Hogan. Looking at that, I was madder than LeBron James' mom.

What's going on? When our Jack Nicklaus won his last Masters 25 years ago, there were nine international golfers who made the cut. Almost that many were in the lead Sunday.

The Masters leaderboard going into the final round? The top five were from five continents. The only two not represented: North America and Antarctica. So if not Phil or Tiger, who?

This is an outrage because, contrary to popular opinion, modern golf did not originate in Scotland but was actually invented by a bunch of New Jersey Elks members, who needed a sport that fit neatly into a weekend ABCD scramble.

But now the current trophies from the four majors are in the hands of Germany, South Africa and Northern Ireland. Sounds like the shooting locations for a James Bond movie. It's the first time in 17 years we didn't have any of them.

Well, at least there's one thing we export pretty well. Green jackets.

Did you see what Masters champion Charl Schwartzel said, trying to explain all this? "America is big, but the world is bigger."

Yeah, but who has more ball washers? (cosa significa "ball washers"?)

"It just shows us Americans got to get going," Gary Woodland mentioned.

And men's golf is not the only problem. You show me a woman from Korea with a 7-iron in her hand, I'll show you a name in the top 20 of the world rankings. Not many of ours, though.

Look at tennis. Unless it's a Williams sister, you'd better pay attention the first 96 hours of Wimbledon, or the only Americans you'll see on television are broadcasting it. Know how many American men are ranked in the top 80? Five. How many women in the top 80? Three.

Look at the Indianapolis 500 in May. As American as bratwurst. Among Dario, Helio and other global lead foots, we see the checkered flag about as often as we see a gold medal in table tennis. Two winning USA drivers in 12 years, from the country that invented speed traps.

The Kentucky Derby is soon. Who's the favorite, Singapore Slew?

Even baseball. Since all the major league infielders now come from the Dominican Republic and Venezuela, clearly there is a gap in our public educational system. Our kids have fallen behind not only in math and science, but also in how to turn the double play.

I trust you share my concern about where this might lead if something is not done. Remember, we used to always win the pole vault, too.

Perhaps a hearing on Capitol Hill would be of use. There hasn't been a really good one since Roger Clemens was in town.

Or maybe you can draw guidance from those sports where the USA still dominates and has the most influence. NASCAR and the NFL, for instance (ok, ma a football giocano solo loro...). One occasionally has a problem with road rage, and in the other, two rich parties are fighting over how to get even richer.

What could be more American than that?
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MessaggioTitolo: Re: What in the world is beating U.S.?   What in the world is beating U.S.? EmptyDom 24 Apr 2011, 08:25

Discussione aperta anche "sull'altro forum", ma mi interessa anche la vostra opinione.

A tal proposito il grande moss ha scritto (faccio copia/incolla):

Provocatorio ma di scarsa credibilita' "storica".

Per prima cosa uno che si chiama Lopresti potrebbe destare qualche sospetto quando scrive frasi del genere "I'm writing today to express concern about the growing number of sports in which our native sons and daughters are getting waxed", come "native" !?

In piu' parlando di Golf, nello specifico, forse si dimentica che il giuoco e' roba inventata nel Vecchio Continente da persone la cui nazionalita' al Master manco se la sono intravista di sbaglio (Montgomerie ci manchi).
Per il resto molte delle tradizioni nazional popolari nel gioco sono cadute "quando un negro e' riuscito a vincere a St Andrews" (cit.) e quindi da molto molto tempo prima di questo Master.

Per il resto rosicano di brutto!
_________________________

A me pare che si parta da un punto sbagliato per evidenziare un processo strutturale che ha qualcosa comuqnue di vero, ma che non desta e non deve destare meraviglia alcuna.
Il punto di partenza secondo me sbagliato sta nel prendere come contesto il Master e il golf in generale come se questo sia un campo di dominio USA incontrastato.
Non ci si ricorda che il dominio e' stato il dominio di un singolo giocatore (tra l' altro Californiano e solo per meta' purosangue) e non certo di una intera Nazione, che anzi ha in sostanza creato nel golf un buco generazionale dopo Tiger.
Dopo lui il nulla di un movimento che solo adesso riesce a far emergere giovani di caratura mondiale a differenza di un Europa-Resto del Mondo golfistico che ha prodotto diversi giocatori di vertice che ora raccolgono il vuoto lasciato dal re Woods.
Negli ultimi 8 anni tra Europa e USA la bilancia pende a favore del Vecchio Continente almeno a livello di Ryder Cup e prendendo ad esempio proprio il Master negli ultimi 4 anni c'e' un solo successo americano.
Oggi il ventaglio di giocatori che possono vincere un Major e' maggiore rispetto ai tempi in cui pochi eletti si contendevano il primato e quindi e' fisiologico che emergano altre realta' come quella sudafricana o perche' no speriamo quella italiana in un futuro breve.

Per quanto riguarda gli altri sport a stelle e strisce mi pare che non sia cosa nuova ormai l' impiego di manodopera extra nazionale, vedi nella MLB o nella NBA con reciproci guadagni per tutti.

Forse lo sport nazionale per eccellenza resta proprio il football, soprattutto nel concetto di fenomeno socio culturale che fa parte di quella presunta "vera" America in cui gli stadi della NCAA si riempiono ogni sabato consumando un vero e proprio rito pagano.
Ma del resto il football non e' un gioco per tutti (cit.) e quindi qui giu' il cappello di fronte all' America.


Ultima modifica di rutEgers il Dom 24 Apr 2011, 08:26 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: What in the world is beating U.S.?   What in the world is beating U.S.? EmptyDom 24 Apr 2011, 08:26

Io invece ho scritto queste quattro puttanate:

Condivido con quanto scritto da moss, ma sposto la discussione su un'altra questione.

Detto ciò, saltando la parte legata al golf (non sono un esperto e quindi non saprei cosa scrivere), ad un certo punto l'autore indica addirittura di una falla nel sistema scolastico (Even baseball. Since all the major league infielders now come from the Dominican Republic and Venezuela, clearly there is a gap in our public educational system.). A tal proposito sarebbe interessante sapere se in questi anni a livello scolastico/sportivo sia cambiato qualcosa; non tanto a livello normativo, quanto sotto un profilo di interesse dei ragazzi USA a determinati sport.
In questi ultimi anni, per esempio, mi è sembrato di capire che il calcio (soccer) abbia preso parecchio piede anche negli USA. Può darsi che ciò ha/andrà ad influire sulle generazioni future. Non voglio fare la solita polemica sul fatto che in Italia si giochi quasi solo a calcio, anche a scuola, ma credo che sia naturale che nel momento in cui una percentuale maggiore di giovani si dedica ad uno sport, si ha una percentuale maggiore di possibili futuri campioni (se lo praticano in pochi invece il campione potrebbe essere solo casuale e sporadico); poi il tutto va ovviamente contemperato con quando offerto dal paese stesso in termini di praticabilità ed insegnamento (i maestri fanno moltissimo). Altro esempio: non so se mai e quando diventeremo dei campioni di rugby, ma mi sembra di aver capito che in questi ultimi sempre più ragazzi si avvicinino a questo sport. Al contrario in Italia di ragazzi che vengono avvicinati al tennis ce ne sono sempre meno.
In Russia si è sempre giocato a scacchi, è un fatto culturale molto presente, utilizzato fortemente dal regime ai tempi dell'URSS, dove c'erano (ci sono?) grandi maestri; per gli USA, e il mondo intero, Bobby Fischer fu una grande ed inaspettata sorpresa.

Non dico che siamo ancora in quegli anni, ma la frase "America is big, but the world is bigger" dovrebbe far riflettere gli americani, nel senso che hanno sempre creduto, e credono ancora, di essere i migliori in tutto ... o cmq è questo il messaggio che i media voglio lanciare. Sappiamo tutti che patriottismo/nazionalismo sono molto radicati oltre oceano e che lo sport è da sempre utilizzato anche per questo tipo di propaganda (forse il termine è sbagliato, ma non me ne sovviene un altro).
Il processo strutturale è in corso e personalmente non meraviglia nemmeno me, ma credo meraviglierà invece gli statunitensi stessi ... non abituati a perdere, e una sconfitta sportiva a livello nazionale, in uno sport che considerano nazionale, li colpisce nell'orgoglio patriottistico.

Come dice anche moss, la NFL è una cosa a parte, anche perché trattasi di uno sport nato veramente negli States; sappiamo poi tutti come è andata la questione legata alla NFL Europe con il tentativo di esportare questo sport.
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MessaggioTitolo: Re: What in the world is beating U.S.?   What in the world is beating U.S.? EmptyDom 24 Apr 2011, 20:16

Gia' che ci siamo copio/incollo pure questa:

A me continua a non convincere il filo logico di tutto il discorso, sopratutto perche' scritto all' indomani del Master di Augusta.
Se un ipotetico "dream team" della NBA, perdesse contro una qualsiasi nazionale europea potrei anche capirlo, ma sarebbe diverso.
Per prima cosa 11 mesi fa un Nord-irlandese vince lo U.S. Open che a parita' "patriottistica" (passatemi il termine) vince in staccata di dieci lunghezze sul Master di Augusta.
Il Master da sempre è dei quattro il major piu' esclusivo e aperto agli "internazionali" e quindi se tanto mi da tanto con meno possibilita' per un americano di vittoria.
In piu' dopo che a Settembre il team USA perde la Ryder Cup contro l' Europa adesso ci si accorge di che ? Continuo a non capire perche' adesso evidenziare una cosa sacrosanta che dalla caduta di Tiger era piu' che evidente, e cioe' che di Americani del dopo-Tiger non vi e' ancora ombra al momento !

C'è una verita assoluta in quell' articolo che a prima vista è sfuggita anche a me ed e' che il golf moderno nasce e passa dagli USA (modern golf did not originate in Scotland) e qui mi allargo ad un certo tipo di riflessione.
Rutegers scrive : A tal proposito sarebbe interessante sapere se in questi anni a livello scolastico/sportivo sia cambiato qualcosa; non tanto a livello normativo, quanto sotto un profilo di interesse dei ragazzi USA a determinati sport
La domanda e' anche capire quanti ragazzi USA pero' frequentino quelle scuole facendo sport ?
Se prendiamo un golfista Europeo o Australiano o Sud africano possiamo comunque vedere che in un certo senso la sua formazione golfistica/scolastica/culturale spesso passa dalle scuole americane, senza contare che comunque la sua formazione golfistica passa dal tour americano e in un certo senso e' da considerarsi americano di adozione.
Definire esempio Adam Scott australiano o Luke Donald inglese e' quantomeno limitato.
Lo stesso "nostro" Molinari se si e' affermato lo ha fatto negli USA e non certo nalla natia Italia in cui nessuno se lo fila (rispetto ad altri miti sportivi nostri).
Quindi e' questo aspetto che non mi convince dell' articolo, e cioe' il tentare di definire chi e chi no, sia un "nativo" americano, dimenticando che di fatto l' America e' un crogiuolo di multinazionalita' e per forza di cose, anche il suo sport o le sue scuole sono ad uso del mondo intero.
Oggi quindi si puo' fare sport in USA e viverci mantenendo passaporto straniero e forse e' anche questo che condiziona la caduta di un dominio sportivo che gli USA nello secolo scorso hanno dimostrato, come fu per la ex URSS.
Si dovrebbe avere un occhio diverso verso questi aspetti, perche' altrimenti si potrebbe definire Sanchez come un messicano o che ne so Joe DiMaggio un siciliano.

rutEgers ha scritto:

Il processo strutturale è in corso e personalmente non meraviglia nemmeno me, ma credo meraviglierà invece gli statunitensi stessi ... non abituati a perdere, e una sconfitta sportiva a livello nazionale, in uno sport che considerano nazionale, li colpisce nell'orgoglio patriottistico.
Come dice anche moss, la NFL è una cosa a parte, anche perché trattasi di uno sport nato veramente negli States; sappiamo poi tutti come è andata la questione legata alla NFL Europe con il tentativo di esportare questo sport.

Ovvio che loro mettono nello sport molto di piu' che del semplice agonismo sportivo, per loro lo sport e' spesso cultura; ma proprio per questo, avendo una cultura multiraziale, non dovrebbero stupirsi della multinazionalita' delle loro leghe sportive.
Questo aspetto, chiaro in alcuni parti del Paese, e' forse meno radicato e da' maggiormente fastidio (ed e' qui che rosicano forse) nelle zone centrali e del sud culturalmente piu' "chiuse", in cui guardacaso, il football e' lo sport preferito, ma pian piano anche nella NFL facce nuove e diverse avanzeranno.
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